Scusate di nuovo il silenzio, ma ho dovuto studiare...niososa incombenza in erasmus!!
Oggi vorrei proporre una riflessione sociologica di una profondità imbarazzante, quindi preparatevi. La domanda è semplice: perché non abbiamo i campus in Italia?
Non voglio cercare il perché non li abbiamo, ma sottolineare il perché dovremmo averli. Le università anglosassoni sono strutturate in modo da facilitare il più possibile la socializzazione, la convivenza, in particolare qui ad Aberdeen, che sembra essere l’università con la più alta percentuale di stranieri in tutto il Regno Unito. Già detto così, non suona male.
Immaginatevi 1600 ragazzi tra i 17-18 e i 23-24 anni, che vivono ad al massimo 300 metri gli uni dagli altri, in appartamenti da 5-6 persone, con un pub e una sala da biliardo offerte dall’uni nell’edificio centrale. Continuate a immaginare: immaginate di avere sempre casa libera; di poter ospitare chi volete qundo e come volete; di poter andare andare a trovare qcn senza preavviso sicuri di non disturbare; di poter bussare a un flat a caso se vedi una tipa carina alla finestra e cercare di farsi aprire; di dover fare pochi passi e di trovare quasi tutte le persone che conosci in giro; di doversi fermare a salutare qcn ogni volta che metti il naso fuori di casa; di poter fare feste quando si vuole, visto che non ci sono praticamente regole per il rumore di notte; insomma, di vivere in un mondo a parte, una mini-città solo di giovani...
State immaginando? Bene, questo è il campus, e non esagero. Perché noi non ce l’abbiamo?
Non è giusto che i giovani in Italia siano costantemente e sistematicamente privati di una opportunità simile. Protestiamo! (Visto che si protesterebbe contro tutti, non vado contro il mio rifiuto di temi politici in questo blog.) Voglio i campus anche in Italia!
Anche per meri motivi pratici: come fa un povero erasmus in Italia a capire l’uni, conoscere gente, insomma ad ambientarsi senza una struttura intorno? Povero lui. Qua mi sono sentito a casa dopo due settimane...
Ma veniamo al punto speculativamente più interessante: il campus forma i giovani. Li obbliga a vivere quattro anni fuori casa, a cucinare da soli, a lavarsi i panni, a farsi la spesa. Il campus forma giovani che hanno conosciuto più gente, quindi sono cresciuti di più, hanno subito meno l’influsso dei genitori - e quindi li odiano di meno :-) -, hanno fatto molto più sesso, per il semplice fatto di avere casa libera sempre. Penso che una generazione uscita dai campus sia meglio dei nostri mammoni che fino a trent’anni sono costretti - una costrizione che diventa scelta per molti - a vivere in casa, trentenni incapaci di badare a se stessi, perché mai hanno dovuto farlo. Trentenni che continuano a fare i ventenni perché se hai sempre il papi tra i piedi non capisci che hai finito il liceo, e che vale la pena crescere un po’. Trentenni che se gli chiedi quanto costa il fumo sono espertissimi, ma se gli chiedi a che temperatura lavare le camicie ti guardano con occhi da pesce bollito. Riconoscete il tipo?Il campus va provato, almeno una volta nella vita. Non sapevo cosa mi stavo perdendo. Rimediamo subito, voglio i campus anche in Italia!
Friday, December 01, 2006
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9 comments:
Gran figata i campus, però nn dimenticare che da noi ci sn degli ottimi collegi per studenti retti da confratelli religiosi che agevolano la convivenza basandola su saldi principi monastici...
cmq diciamolo che sei pro campus solamente per la grande quantità di mulette che puoi tampinare con continuità!!!
P.S. alla fine però rimango assolutamente orgoglioso di sapere tutto sul fumo e di nn sapermi lavare (e soprattutto stirare)una camicia
non lo so. ho provato l'esperienza del campus, e quella di andare via di casa a studiare a 18 anni. il campus, quello inglese di Warwick, lo ricordo soffocante alla lunga...Coventry era a circa 20 minuti di autobus, Leamington a 25. le cose di cui tu scrivi sono belle, bellissime. davvero, però dopo un pò mi mancava la città, la possibilità di scegliere. mi mancava anche non vedere mai anziano, oltre ai docenti...
certo Warwcik era una città universitaria, solo campus nella campagna inglese (nota: la cittadina di Warwick, quella del castello, è a 35 minuti...), però ecco ho delle perplessità sul campus. sono convinta invece che la scelta di andare a vivere da soli in giovine età sia necessaria. per tutti i motivi di cui tu hai scritto....
Che bacchettoni! Che moralisti! La Chiesa Cattolica vi ha rovinato... Il mio profetico appello per i campus cade nel vuoto. Pazienza. Aspetto notizie da gente di buona volontà.
Tu quoque tia...
caro giò,
viva i campus in italia,
tuo per sempre
paul.
scusa maria...
non dirmi che i tuoi ormoni nel campus erano così stimolati a tal punto che avevi ribrezzo per i giovani e non vedevi l'ora di vedere un nonnetto dal pilu bianco...
ciao gio, ci manchi. torna.
ciao jeanny. ciao carmen.
w inter. w circolo dell'aposteriori.
kisses.
Paul from bassa
Eccone uno di buona volontà... Il regno dei cieli sarà tuo...
Paul,
hai tutto il mio rispetto. per quello che mi riguarda la mia stanza diventa anche tua a titolo onorario. usala quando vuoi (se io non ci sono).
forza Inter
Geller
Grazie di cuore Tia, mio futuro cognato...
Quando Giò tornerà,
continueremo il nostro Pacs,
quindi sfrutterò la tua stanza.
Grazie ancora.
Sempre sempre forza Inter.
Tuo per sempre (scusa Giò...)
Paul
non c'è bisogno di vivere al campus, my friend, per imparare a cucinare...
anche se effettivamente in questo sono stato favorito dalla semi incapacità della mamma, cosa che in famiglia tua non accade, se non ricoerdo male.
nefros
Mai stato più d'accordo di così... dio quanto siamo sfigati noi mesti universitari italiani...
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