Monday, January 29, 2007

Due perle scozzesi

Volevo mettere la foto del depliant, ma non si vedeva molto, quindi dovrete fidarvi sulla parola. Il depliant dellla Pizzaria Milano (sic!) di Aberdeen è uno spasso, ogni piatto merita attenzione. In particolare voglio segnalarvi la pizza Quattro Formaggio (sic!): ingredienti? Onions, Mushrooms, Chicken, Ham. Anche chi non sa l'inglese non pensa che quelle parole siano quattro tipi di formaggio, vero? Fantastico. Il tutto condito dalla scritta che le loro pizze vengono cotte in un "forno professionale a gas"! Povera pizza... E quanto si paga una tale sciccheria? Una pizza media 10.50 pounds, ben 15 euro!

Veniamo ora a cose altrettanto sconvolgenti, ma più di classe.
Ho letto una biografia di robert the Bruce, il re che ha dato l'indipendenza alla scozia (è il tipo con il pizzetto nero in Braveheart). Una cronaca del tempo, Les Vraies Chroniques de Messire Jehan Le Bel, riedite a Brussels nel 1863, dicono esattamente questo dei guerrieri scozzesi che conducevano raid punitivi nel nord dell'Inghilterra dopo il 1314 (battaglia di Bannockburn - la battaglia finale di Braveheart): «They [the Scottish soldiers] carry no provisions of bread and wine: for their abstemiousness is such that they will live for a long time on stewed meat and drink river water». Non serve sapere l'inglese per capire che "abstemiousness" riferita oggi a uno scozzese è molto fuori posto! Quindi gli scozzesi non bevevano nel XIII-XIV secolo! La loro punizione è stata la scoperta dell'alcol...

Saturday, January 27, 2007

Ciao George!


Ciao George! E ciao anche a Petter, con quella sua splendida faccetta da etichetta!

Avviso importante della polizia scozzese: "Wanted - Ricercato. Il soggetto infido e moralmente abietto che vedete a sinistra nella foto e' ricercato dalla polizia scozzese per abbandono di compagni di Erasmus senza giusta causa.
Chiunque sappia come rintracciarlo o dia informazioni utili per la sua cattura e il suo forzato ritorno ad Aberdeen verra ricompensato con 4 kbillions pounds. It's a lot! Firmato: lo sceriffo della contea di Aberdeen."

Beh, che dire? Oggi sembravamo tre orfanelli di fronte allo Union dopo che avevi preso il taxi. Grazie di tutto, in bocca al lupo! Ci mancherai.

P.S.: Cmq sei e resti uno stronzo perche' dovevi prolungare.

Monday, January 22, 2007

A grande richiesta: A night in Heathrow


“A piccola richiesta” vi propongo un breve resoconto del mio fantastico viaggio di ritorno in patria per le vacanze di Natale. Conscio che non ve ne freghi niente, ma il blog è mio, quindi...
Il prologo della disavventura è il ritardo accumulato da mio fratello martedì 19 dicembre durante il suo viaggio per venir su in Scozia a trovarmi. Il ritardo è stato pari a 10 ore, con, che ne so?, 4-5 voli cancellati da Londra ad Aberdeen. Il motivo? Non ci crederete, nebbia. Ma dai? A Londra c’è un clima assurdo?! Non lo sapevo, peggio ancora che non fossero preparati.
Sta di fatto che pensavo che mio fratello avesse scontato anche per me la dose di sfiga settimanale. Aggiungendo il fatto che ero quasi sicuro che la nebbia non restasse fino al 23, giorno della nostra partenza dalla Scozia, beh, non mi aspettavo problemi.
E invece... E invece scopriamo il 22 sera che il nostro volo per Londra del 23 è stato cancellato, quindi anche la coincidenza per Milano è andata. Il 23 mattinissima andiamo in aeroporto, per farci cambiare il biglietto: il nostro volo roiginario partiva da Aberdeen alle 11.45, con arrivo a Milano alle 6. Riusciamo a partire da Aberdeen alle 6, senza una coincidenza per Milano in giornata. La notte all’aeroporto di Londra era già scontata.
Non so se vi è mai capitato di “dormire” in aeroporto. Per carità, nulla che metta a repentaglio la vostra vita, ma la situazione è così assurda che è come entrare in una dimensione parallela. Arriviamo a Heathrow alle 7.30, più o meno, e cerchiamo di trovare cosa fare nelle restanti 12 ore di attesa. Ottimo consiglio è camminare pianissimo, così ogni spostamento richiede il doppio, cosa che ogni anziana persona sa molto bene. Essere affetti da “bradipismo” in queste situazioni è quanto mai conveniente: per esempio ho cercato di fare una visitina ai bagni nel tempo più lungo possibile. Camminare pianissimo stimola l’immaginazione: per un attimo ho seriamente contemplato un’idea abbastanza malata: a Heathrow ci sono dei pannelli che informano dell’ora in cui vengono lavati i bagni. Bene, l’idea geniale era aspettare per vedere se il tizio arrivava puntuale. Geniale, no? Ovviamente l’ho scartata, anche se dopo attenta considerazione. E intanto il tempo NON passa...
Arriviamo alla sala principale del terminal 1, la nostra gigantesca camera da letto, per così dire. Ci facciamo un costosissimo ma ottimo panino; di un locale, un pub, qcs di aperto in Inghilterra dopo le 10 quasi non se ne parla, quindi cerchiamo una simpatica panchina libera. Vorrei conoscere il o gli architetti delle panchina negli aeroporti, nelle stazioni, insomma, posti dove devi attendere a lungo. Delle due una: o sono tutti ex-SS, oppure sono proprio stronzi! Non c’è niente di più scomodo di una panchetta di legno, con in più i braccioli, così non ci si può neanche sdraiare. Sono sicuro che questi fachiri l’hanno fatto apposta, per punire il passeggero.
Intanto il terminal si svuota. Sembra che di notte i tipi normali diventino loschi, e quelli loschi anche alla luce del sole diventino ancora peggio. Ogni faccetta che vedevo o era inquietantissima, o era buffissima: 99% dei casi era la mia noia e la mia stanchezza a farmi vedere in modo strano gente normalissima. Ci sono passati davanti tutti i casi umani immaginabili: mamma islamica con 5 figli e bagagli, con il marito che passeggia bello tranquillo - viaggia leggero! -, ragazza bellissima che mi ha scambiato il terminal per l’inaugurazione del Just Cavalli, vecchietto che girava per il terminal in modo talmente metodico che ci hanno regolato l’orologio del Big Ben...
Un tocco di classe: il customer servirce dell’aeroporto ci ha distribuito per due volte da bere e qcs da mangiare. Visto che non mi fate volare, almeno siate gentili! Cheers!
Un’ala del terminal era una specie di campo nomadi, oppure un ospedale da campo dopo Waterloo: un sacco di gente accampata a caso, mancava il carretto per portar via i cadaveri e sembrava la peste di Milano dei “Promessi Sposi” - mhm, forse ho esagerato un po’...
Un altro giochetto entusiasmante per ingannare l’attesa era fare pressione con varie parti del corpo sulle bilance dei bagagli per vedere chi era più forte...Mattia (mio fratello, NdA) ha vinto con l’indice, io con il pollice. Mi chiedo perché manca alle Olimpiadi...
La faccio breve. Lo strodimento è proseguito fino alle 5, quando sono iniziate le laboriose operazioni di imbarco: quel giorno a heathrow hanno dovuto far partire un sacco di gente, visto che era il 24, e l’aeroporto restava chiuso il 25-26. Natale con i tuoi!
Ultima chicca prima di partire: colazione alle 6 di mattina da Burger King. Almeno quello! E ultima sorpresa: una notte simile non poteva finire senza una sorpresa. Vicino al mio gate becco Filippo, un mio amico del liceo, che non vedevo da almeno tre anni. Alle 7 di mattina. A Londra. Il 24 dicembre. Lasciamo perdere! Ciao Filo!

Arriviamo a Milano alle 11 di mattina, con solo 17 ore di ritardo. Ultima incazzatura: il bagaglio di mio fratello è rimasto a Londra. Ma questa è un’altra storia.

Sunday, January 21, 2007

Saturday, January 20, 2007

"All hail Doctor House!"


Rompo per un’altra volta il divieto di parlare di cose che non riguardano l’erasmus, anche se in un certo senso quello che sto per dire c’entra.
Tra di noi è diventato un mito il meraviglioso, l’ineffabile, l’immarciscibile, l’infallibile Gregory House. Spero sappiate di chi parlo! Insomma, House un po’ ci piaceva anche prima di venir qui, ma la sorella di un mio amico per Natale ha avuto la splendida idea di regalargli la seconda serie di “House. Medical division”...quando si ha una tentazione simile non si resiste.
Prima che tornassi qui a gennaio si era formata la “House Society”, un allegro gruppetto di aspiranti laureati in medicina da fiction che si riuniva per guardare due puntate per sera. Triste, direte voi? Magari sì, ma prima di domenica 7 gennaio qui al campus non c’era ancora nessuno, quindi house è stato un’ancora di salvezza per loro come per i suoi pazienti.
Io mi son perso la Society, che si è sciolta causa esami, ma mi sono portato in pari con una filata post esami di tutta la seconda serie in poco più di tre gioni. Bellissimo! Diciamo per per un po’ sono tornato al mio stile erasmus, dopo 9 giorni (!!) di studio. Ho poi scoperto, e me ne vanto assai, che House in ufficio ha la sedia che io ho in camera mia alla scrivania (eh, eh); che a casa ha la mia vecchia sedia da scrivania (oh, oh,), che nella sua “war room” ha le sedia che una mia cara amica ha in sala (ciao Fra tedesca!). Aspettate aspettate, non ho ancora finito: il suo amico oncologo e l’assistente biondino hanno il mio cellulare! Segni del destino...
Non mettetevi lì ad elencarmi le differenze, please. Ah, se per caso quando ci si rivede vi parlo con sarcasmo, vi assillo, vi faccio impazzire...beh, è tutta colpa dell’esempio di House!

Per un’analisi davvero degno della serie mi permetto di suggerirvi un link del mi socio Versus:
http://controversus.blogspot.com/2006_11_01_archive.html. Grazie Versus.

“All hail Doctor House!” “Hail!.”

Thursday, January 18, 2007

Pulizie di gennaio



Uno se ne torna dopo le vacanze di Natale, convinto che nulla sia cambiato, che tutto sia come prima, e invece... Pare che un morbo strano abbia attaccato i nostri allegri compagni scozzesi di erasmus, e che sia grave... Ri-vo-lu-zio-ne in cucina!
Visto che al telefono Gregory House non risponde, vi descrivo i sintomi, magari conoscete un buon esperto. Siete un ripiego, ma non ve la prendete, House è irraggiungibile!
Sono anche provvisto di documentazione fotografica, non vi faccio mancare nulla per la completezza della diagnosi. Dunque, vi ricordate la mia cucina? Prego osservare foto 1. Direi non esattamente ordinatissima e pulitissima. Ecco, ora rivolgete la vostra augusta attenzione alla foto 2, che è SEMPRE la mia cucina. Mamma mia! Sembra una cucina in esposizione all’Ikea! Ordinata, pulita, le pentole lavate, il burro non sta più regolarmente fuori dal frigo...sono meravigliato e preoccupato allo stesso tempo.
La cosa ha dei vantaggi, non mi fraintendete: adesso posso invitare gente senza dover prima pulire per mezz’ora, quando devo mangiare (il che se non sbaglio capita tre volte al giorno) trovo subito spazio sul tavolo, i piatti e le pentole sono già puliti prima di cucinare. Ottime cose. Il tutto ha anche i suoi lati negativi però: non si trova più niente. Prima c’era tutto fuori, bastava una rapida e attenta occhiata sul tavolo per trovare ogni cosa, adesso sono costretto a familiarizzare con cassetti e scaffali, che sembrano fatti apposta per nascondere la roba. Le riviste con le donnine nude, o i giornali: non stazionano più stabilmente sul tavolo, non so mai dove sono. Insomma, leggere fa bene!
Quando eravamo ancora in forma abbiamo anche vinto il premio dalla housecleaner come appartamento più “messy” - incasinato - dell’intero blocco. Vergognandoci un po’ abbiamo tolto il cartello che avevamo messo sulla porta di ingresso: non lo meritiamo più. Vi confesso che tutto sommato va meglio così. Il miracolo è che è così da ormai qualche giorno, e la cosa resiste...

Ma voglio stuzzicare ancora di più il vostro spirito scientifico: infatti un solo caso non fa una legge. Anche in altri flat c’è stato questo inspiegabile mutamento di ritorno dalle vacanze di Natale. Un tipo scozzese, di cui non faccio il nome (Ross), celebre per dormire in una camera profumata come l’antro di Polifemo, un giorno di gennaio realizza che la sua camera “puzza”. Testuali parole! Sbalorditivo! E allora comincia con una somministrazione controllata di potentissimi deodoranti da ambiente: l’odore che esce è sempre fortissimo, ma almeno uno viene stordito dall’aroma di “pino silvestre”...

Potrei fare altri esempi. Siamo un po’ tutti onestamente preoccupati. Avete qualche spiegazione - razionale possibilmente? Ohi, non che i miracoli non mi vadano bene, perché alla fine mi sa che è di questo che si tratta...
Vi elenco possibili soluzioni:
1) Mamma: nota per insistere su questi aspetti igienico-sanitari, è capace che questa figura, presente in ogni società del mondo, abbia influito sulla attuale patologia riscontrata nei giovani scozzesi di Hillhead.
2) In un’email, House mi suggerisce l’ipotesi di un carcinoma che preme sul lobo frontale destro provocando disfunzioni nella memoria: i soggetti pensano di no aver pulito mai, quyindi continuano a ripetere le stesse azioni. Mi sono toccato.
3) Congiunzioni astrali.
4) Ultima, e penso non vera, ipotesi: un po’ di sano ‘schifo’ per come tenevamo/tenevano la cucina prima. Cheers

Tuesday, January 09, 2007

I'm back!


Salve a tutti! Sono tornato, anche se per tornare ho dovuto andarmene...va beh, insomma, sono di nuovo in Scozia, quindi il blog riapre i battenti (per la vostra gioia e soddisfazione)!

Non penso che avrò moltissimo da dirvi in questi primi giorni, visto che devo preparera qualche same in qualche giorno, il che è straziante di base, immaginate con tutto quello che potrei fare d'altro qui... Pensatemi molto!

Tra l'altro, per facilitare e incentivare lo studio al campus (e ce n'è gran bisogno...) hanno appeso avvisi come le taglie nel Medioevo minacciando multe fino a 100 pounds (ca 150 euri) per chi fa feste durante il periodo di esami. Vale a dire fino al 27 corrente mese. Bisogna appurare se la somma sia a testa, oppure fissa: se sono 100 pounds in tutto,...possiamo permetterceli!!

Ho trovato qui tutto come l'ho lasciato, mi ha fatto un po' strano, ma mi sento un po' come a casa.
Colgo l'occasione per fare a tutti i miei migliori auguri di Buon Anno! Ci leggiamo presto!

P.S.: Per chi non sapesse come è andata, evito di tediarvi con il resoconto del mio disgraziato viaggio di ritorno. Lo evito o no? Via al sondaggio, fatemi sapere... Fucking British Airways!