
Bene bene! Sondaggio chiuso, e a quanto pare con il 34% dei voti vincono a parimerito la risposta 1 e 2. Il che significa che mi volete bene... :-) Visto che so chi è e dove abita chi ha votato la risposta 4 (aspettami PAUL) il resto di voi può andare a dormire con il cuore in pace e la mia benedizione accademica.
Piccolo bonus per voi lettori: vorrei premiare con 1 pinta di birra il mio più fedele lettore. Non ho controllato chi ha postato più commenti, ma di sicuro, vista la novità del suo arrivo, mi trovo onorato nell'attribuire il premio a Kia, che potrà riscuoterlo quando vuole. Faccia come vuole, un rimborso spese (previo scontrino inviatomi, of course...) oppure di persona!
It goes without saying, non potevo parlarvi in anticipo di questo straordiario premio, avrei falsato la competizione...
Ora, le parole polemiche non erano ovviamente queste. Veniamo al punto. Le proteste studentesche riguardo i tagli all'università. Wow! Roba che scotta, specie in un blog "disimpegnato" come il mio. Ma con tutte le cretinate che popolano la blogosfera, mi permetto di dire la mia, vada come vada.
Sto facendo un dottorato, sono laureato dopo 6 anni di università, ho fatto un erasmus, insomma, di università ne ho vista e vissuta parecchia. Complice anche la recente esperienza di concorsi per dottorato del mio socio Paul (in bocca al lupo di nuovo!), ho condotto tra qualche sizzone e l'episodio 7 della 5a serie di House una piccola riflessione.
Gli studenti protestano contro i tagli. Sacrosanto, direi. Però, perché non protestano mai contro i loro professori? Sono loro che gestiscono l'università, sono loro ad averla trasformata in quello che è, un luogo in cui la ricerca è optional, la raccomandazione d'ordine, l'organizzare conferenze solo per farsi i complimenti a vicenda lo sport dell'anno.
Perché non si sente mai una voce contro di loro? Forse perché l'università "all'acqua di rose" che abbiamo in Italia agli studenti proprio schifo non fa. Forse perché preferiscono "pezzi di carta per tutti" alla vera preparazione. Forse perché ritengono meno faticoso e più utile ingraziarsi un professore per un posto piuttosto che studiare per guadagnarselo. Forse perché protestare piace, "fa gruppo", anche se spesso non risolve nulla proprio perché è un atteggiamento parziale.
Non sono favorevole ai tagli. Difficile poterlo essere. Però mi è sembrato strano che gli studenti (a cui, per dovere, si accredita la maggiore lungimiranza, intraprendenza, volontà di cambiamento) non abbiano speso parola
contro i loro professori. Lo so che è rischioso, ma una protesta senza rischi, che protesta è?
Forse questo post soddisferà chi voleva un po' di polemica nelle mie parole... Spero che rispondiate numerosi, visto che, bene o male, queste cose ci riguardano o ci hanno riguardato tutti.
Buona serata!
Cheers!