Sunday, October 29, 2006

I ragazzi di Seaton Park


Un po’ di folklore locale. Il campus delle nostre residenze è vicinissimo a Seaton Park, il secondo parco più grande di Aberdeen, che si estende tra il fiume Don, sulla sua sinistra, e le nostre residenze, a nord, e Old Aberdeen, la sede dell’università, a sud. Come potete vedere dlla foto, si tratta di un aprco comunale davvero ben tenuto, con aiuole curate e ripiantate regolarmente, giardinieri che tagliano l’erba con le forbici per farla tutta alta uguale (!!), un parco giochi per bambini, un vasto terreno in cui giochiamo a calcio il venerdì.
Tutto normale...almeno di giorno. Una delle prime cose che ci hanno detto appena arrivati è stata: “Avoid Seaton Park at night”, il che non poteva che acuire la nostra curiosità. Ci è stato detto nelle brochure ufficiali dell’università, dalla donna delle pulizie (Mary, the house cleaner!, see previous post), insomma, troppo per non incuriosirci.
E infatti dopo brevi ricerche si viene a sapere che Seaton Park ha la fama di essere un covo di, diciamo così, “apprezzatori non graditi di uomini”, più semplicemente, in inglese, “rapists”. Penso abbiate capito. Si dice che degli studenti - maschi, preciso -, anni fa, siano stati violentati, e da quel momento Seaton Park è una specie di Dr Jekyll, che si trasforma in Mr Hyde durante la notte.
Ogni posto ha la sua storia truce, e questa è la nostra. Ovviamente, prove non ce ne sono, sono solo voci, ma tanto basta per far crescere il mito. Noi appena possiamo, o dobbiamo, tipo la sera tardi quando dobbiamo tornare alle residenze e gli autobus sono già sospesi, cerchiamo di passare per Seaton. E’ il brividino quotidiano che non guasta mai. Non devo neanche dirvi che fiora non ci è successo nulla. “Quello” grazie a Dio no (...), ma proprio nulla, neanche unaminima cosa, dico, un rabbit che ci attraversa la strada la buio e ci spaventa. Sembra che di notte si proprio un posticino tranquillo!
Il problema è che è davvero molto buio, non essendoci illuminazione artificiale. Non so perché. In particolare quando non c’è la luna in cielo è ancora più buio. Ci pare onestamente troppo consultare il calendario lunare prima di decidere se attraversare il parco o no (attraversamento che, tra l’altro, riduce di molto la strada per casa), così la notte con il cellulare acceso per far luce sembriamo tutti tanti Frodo con la luce elfica nella tana di Shelob. (Chi ha colto la citazione ha il mio plauso. Chi no deve vedersi tutti i film de “Il signore degli Anelli”, inclusa la lettura del libro! Sorry...).
Vi risparmio le amenità, alcune di cattivo gusto, con cui condiamo i nostri attraversamenti. Siamo giovani, in fondo, no? :-p Il fatto è che però vorremmo contattare Alberto Angela per un servizio sulle comunità di “ragazzi di Seaton Park” che vivono nascoste nel folto degli alberi, muovendosi in branco, saltando agilmente di ramo in ramo, emettendo buffi suoni gutturali...in attesa dell’ignaro studente...
Un solo dubbio, posto che si tratta di ironia un po’ macabra (me ne scuso con i lettori più sensibili): bisogna essere davvero malati, più di quanto lo si possa essere normalmente per voler fare una cosa del genere, per voler violentare qcn all’aperto con il clima scozzese.P.S.: Per chi non ha di meglio da fare, consiglio una ricerca in internet su possibili episodi avvenuti a Seaton Park. Nel caso scopriste qcs - la nostra ricerca è stata per fortuna vana -, fatemi sapere...che magari evito di ripassarci!

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