Wednesday, October 11, 2006

Prova antincendio: ore 3.30 am

Ah già! Dimenticavo la passione tutta nordica per le misure di sicurezza!
Per ora l’avevo scampata, ma per mia superficialità non calcolavo che prima o poi sarebbe toccato anche al mio block questo simpatico rituale. Il confrono con l’Italia è allarmante: qui è tutto sicurissimo, fanno il possibile per evitare qualsiasi tipo di denuncia da parte di cittadini, consumatori, turisti, semplici passanti... Non dico che siano tutti a disposizione, dico solo che fanno il possibile per evitare problemi. Tipo: ieri ero alle macchinette in uni, mi prendo una Pepsi per solo 1 pound (...), mi chino per raccoglierla, e leggo vicino alla base delle macchinette: «Open bottle with care». Però! Una bottiglia agitata fa schiuma, si sa, ma qui lo dicono, mica che arriva il genio di turno che si sporca tutto e poi vuole che gli paghino la lavanderia.
Comunque, ieri sera ho il buon proposito di andare a letto un po’ prima del solito, così all’1 sono già abbondantemente a letto. Non riesco a prendere gran sonno, complice un raffreddore che se va avanti così mi passerà a marzo... Va beh, ma questi sono fatti miei. Appena chiudo occhio, sento una leggera ma insistente sirena antincendio che muggisce in corridoio. Faccio finta di niente, almeno ci provo. Quando sento i miei flatmates che si vestono e cominciano a uscire, capisco che forse forse dovrei fare lo stesso anch’io. D’altronde, meglio fidarsi, loro sanno di cosa si tratta.
Esco in pigiama e giacca nel dolce freschino della notte autunnale di Aberdeen, e siamo tutti gli inquilini del nostro block fuori, con una faccia mista preoccupata (ci sarà davvero un incendio?!) mista addormentata. Una tipa è costretta a uscire insieme al tipo con cui diciamo “si stava facendo compagnia”...potete immaginare la loro faccia, magari erano sul più bello. Alcuni si presentano quasi nudi, letteralmente schizzati fuori dal letto; altri invece vestiti di tutto punto, che ti vien da chiedere se sapeva della prova: come han fatto a vestirsi in 30 secondi??
Siamo tutti lì schierati per un 5-10 minuti quando arriva il responsabile di questa fondamentale quanto spettacolare prova di organizzazione: uno scozzese alto e ben piantato, voce da arringatore di folle, un bel giubbottino catarifrangente che gli dona un sacco, e lui sembra saperlo. E’ lì che mi si pavoneggia nel suo giubbottino, e a una certa ci fa il discorsone. Sicurezza, prontezza di riflessi, può salvarvi al vita, pensateci...più o meno il succo è questo. Poi ci fa, il simpaticone: «Con il tempo che ci avete messo, sareste tutti morti adesso», con particolare enfasi, vi confesso di dubbio gusto, sull’ultima parola, “dead”.
E poi tutti a letto, come se niente fosse. Mi sono riaddormentato alle cinque, con lezioni la mattina. Oggi sono tonico come poche altre volte.
Ora, mi domando: perché le prove notturne, visto che la possibilità che scoppi un incendio mentre sono tutti a letto è remota? Non è meglio farle alle quattro di pomeriggio? Scommetto che usciamo anche in meno tempo. E poi se c’è un incendio davvero, vedi che siam tutti fuori in un fiat...Lamentele a parte, sono cose utili, almeno se capiterà (sperem de no) l’avremo già fatto. Certo che appena usciti, mezzi addormentati, al freddo, molti avranno pensato come me: «Speriamo almeno che l’incendio ci sia davvero!». Ma nessuno l’ha detto.

1 comment:

Maria said...

darling, preparati, perche' l'allarme scatta per niente...la cosa a cui non mi sono mai abituata e' vedere come la gente verso le 3 del mattino stia facendo le cose piu' strane, tipo lavarsi i capelli e uscire avvolta solo da un asciugamano... baci baci e attenzione ai tostapane